L’intoccabile Toscana Aeroporti

carrai

della serie: “Carrai dice stronzate

Qualche settimana fa Carrai, presidente di Toscana Aeroporti, in proposito ad alcune dichiarazioni del ministro Toninelli sui finanziamenti al nuovo aeroporto di Firenze, ha dichiarato: “Occorre ricordare al Ministro che Toscana Aeroporti è una società quotata in Borsa Italiana e come tale sensibile a dichiarazioni che ne possono influenzare l’andamento azionario a svantaggio anche di tanti piccoli risparmiatori che hanno investito nell’azienda”. 

Si tratta di gravi dichiarazioni che coinvolgono i meccanismi stessi della democrazia e per comprendere meglio occorre constatare che Carrai si è sempre dimostrato molto aggressivo verso chiunque abbia osato criticare il progetto del nuovo aeroporto.

  • Nel luglio 2015 ha minacciato di querela l’arch. Ilaria Agostini  per averlo definito “sodale di Renzi in un articolo di accese critiche al nuovo aeroporto (La Repubblica 6/07/2015).

  • Nel novembre 2017 ha minacciato di querela i sindaci di  Sindaci  di Calenzano, Poggio a Caiano, Carmignano e Sesto Fiorentino che avevano criticato il progetto del nuovo aeroporto, per avere, secondo lui, creato discredito alla società Toscana Aeroporti (Adn Kronos 13/11/2017).

  • Nel maggio 2018 ha annunciato denuncia con richiesta di risarcimento danni verso Sebastiano Campani  (esponente dei comitati No aeroporto) perché in un’intervista aveva dichiarato che con la nuova pista “molti voli passeranno sulla città, Novoli soprattutto” e che “per fare la nuova pista che vogliono loro c’è da interrare l’autostrada” (Repubblica.it).

  • Sempre nel maggio 2018 ha minacciato querela nei confronti del candidato a sindaco di Pisa Francesco Auletta che aveva evidenziato i rischi di un piano di esternalizzazione per i lavoratori dell’aeroporto.

  • Nel dicembre 2018 ha querelato il consigliere regionale Giacomo Giannarelli, l’ex generale dell’Aeronautica Luciano Battisti e l’ex pilota militare Domenico Leggiero per aver ”sollevato perplessità sulla sicurezza dell’aeroporto di Firenze”.

Minacciare o presentare querele ingiustificate, dall’alto di un potere economico di centinaia di milioni di fatturato, per intimidire chi ha opinioni diverse e ostili ai propri interessi, è una porcata che non dovrebbe passare inosservata nell’opinione pubblica e neppure nei procedimenti giudiziari.
Il comportamento di Carrai e di Toscana Aeroporti è un un autentico attacco alla democrazia, alle istituzioni e ai meccanismi democratici necessari per assumere decisioni. Qualcuno della sua stessa parte politica qualunque essa sia (Carrai oscilla tra l’estrema destra e la sinistra moderata, ma sempre ruotando attorno all’astro Renzi) dovrebbe spiegargli che così facendo si va contro anche ad ogni principio liberale.

Ma anche sul piano strettamente economico, se i concetti di Carrai dovrebbero essere presi sul serio, le conseguenze sarebbero disastrose per i diritti di opinione e per ogni tipo di libertà. Non si potrebbe dire che un modello della FIAT (FCA) fa vomitare perché questo potrebbe danneggiare il colosso automobilistico. Un giornalista non potrebbe dire che mangiare da McDonald fa male perché danneggerebbe la grande multinazionale. Una eventuale commissione d’inchiesta non potrebbe dire che Microsoft, probabilmente in accordo con altri produttori,  forzando continui aggiornamenti del sistema operativo mira a rendere obsoleti i computer di tutto il mondo perché il grande potentato economico potrebbe risentirsi. Il governo italiano non potrebbe vietare il glifosato perché la Monsanto richiederebbe i danni e così via.

Insomma saremmo in un sistema in cui si può denigrare, accusare, ridicoleggiare ogni singolo politico ma non parlare di qualsiasi portatore di interesse economico, meno che mai porre limiti a aziende quotate in borsa, solo per questo ritenute sacre e intoccabili in un nuovo sistema istituzionale per cui un’intangibile sfera fatta di potentati economici, superiore ai normali cittadini e ai loro sistemi di rappresentanza, dominerebbe il nostro futuro ancora di più di quanto non faccia già.