Questa non è satira

Nel 1935 il problema di Poggio a Caiano era il traffico.
La strada statale pistoiese era soggetta a un traffico infernale di barrocci che sfrecciavano sulla ghiaia. Tali veicoli, in gran numero, portavano fascine di legna, botti, fieno, cesti di salice, mattoni, trecce di paglia, sacchi di grano, foglie di gelso, ghiaia, sabbia, pietre e il richiestissimo contenuto dei pozzi neri. Gli incidenti più frequenti erano i cavalli azzoppati su per il “colmo” che dopo essere caduti rovinosamente dovevano essere abbattuti. In un giorno ne morirono tre. Se passava un automobile sollevava nuvole di polvere e i sassi schizzavano ovunque. Ogni tanto passava lo scapestrato figlio del marchese Niccolini che si allenava con la sua Fiat per la corsa del Mugello.
Quando pioveva la situazione ovviamente peggiorava a causa delle pozzanghere.
Il podestà (quello vero: questa non è satira) cercava in tutti i modi di risolvere il problema del traffico. Aveva pensato di fare multe a chi giocava a palla per strada, ma poi lasciò stare. Aveva pensato (spinto dal locale segretario del fascio) di insistere con le autorità statali per realizzare una variante che evitasse la salita aggirando il Poggio, ma poi lasciò stare. Aveva pensato di migliorare il traffico verso Prato rendendo via Umberto I e via Pratese a senso unico, ma poi lasciò stare perché tanto il ponte del Mulino era già molto stretto anche allora.