Il vecchio inceneritore fantasma
L’inceneritore di Baciacavallo-Fontanelle, uno dei più vecchi d’Italia, per la città sembra non esistere.
Non è nell’elenco degli inceneritori italiani del rapporto ISPRA sulla gestione dei rifiuti.
Non è nell’elenco di vecchi e nuovi inceneritori del Dcpm del 10 Agosto 2016.
Non è in nessuna delle versioni del Piano regionale di gestione dei rifiuti che si sono succedute, a dimostrazione che l’impianto non è indispensabile.
Non è nel Piano interprovinciale di gestione dei rifiuti.
Non interessa nessun organo amministrativo e di controllo in quanto le emissioni sembrano rispettare (oggi) i limiti di legge.
Non interessa il Comune di Prato e non interessa i comuni confinanti, come Poggio a Caiano, che pure hanno quartieri residenziali a 3 chilometri dall’impianto.
Non interessa quasi nessuna forza politica; è sparito da ogni discussione pubblica e fatica a comparire sugli organi d’informazione.
Praticamente non esiste.
Eppure, se anche per magia potesse sparire, avrebbe comunque incenerito tonnellate di rifiuti speciali per ormai 36 anni, diventando uno dei più vecchi impianti italiani e europei, costruito quando già l’area era già stata urbanizzata con edilizia intensiva.
Proprio da questo lunghissimo periodo di attività viene la pericolosità dell’inceneritore che, nascosto dentro un impianto di depurazione, durante i 36 anni è stato migliorato per quello che riguarda depurazione fumi e sistemi di controllo, ma ha tuttavia ha bruciato per moltissimo tempo enormi quantità di inquinanti non degradabili che si sono necessariamente bio-accumulate negli organismi viventi, negli uomini e nell’ambiente circostante l’impianto.
Pingback: La mia storia parla di cancro al seno maschile – Stefano Saldarelli
Pingback: Inceneritore e partecipazione | Prato nella Piana