E se non fosse un Grand Hotel ?
E’ stata approvata una variante al Piano di recupero di Pratilia con il cambio di destinazione della grande torre che sarà l’edificio più alto di Prato. Il progetto cambierà solo internamente: da contenitore di uffici (direzionale) ad albergo (ricettivo)
Subito la stampa locale ha cominciato a lavorare di fantasia lasciandosi andare alla suggestione di un “albergo internazionale di lusso”, un “mega hotel” o “albergo almeno a quattro stelle” realizzato da una catena nazionale o internazionale come Hilton o Marriot’s, da costruire suito dopo il centro commerciale e da inaugurare nel Natale 2015.
Non da meno i politici. L’assessore all’Urbanistica già vede nella struttura un opportunità per portare frotte di turisti al museo Pecci e al bastione delle Forche e i consiglieri paventano un troppo grande numero di pulman turistici, suggerendo di accoglierli nel piano interrato.
Rimangono però delle perplessità. Eccone un paio.
- La vicenda conferma un punto fermo dell’urbanistica, non solo pratese: per perseguire i propri fini in modo efficace, occorre procedere per tappe, gradualmente, per successive varianti che si approssimino al risultato desiderato.
- Inoltretemo che Hilton o Marriot’s, si guaderanno bene da investire su un albergo con vista sul centro commerciale e sulla declassata e così Esselunga, messa alle strette, potrebbe pensare a soluzioni alternative.
Nella legge regionale 42/2000, tra le attività ricettive, oltre agli alberghi, ci sono anche i famigerati residence.
Per variare il progetto da albergo a residence non occorrerà nessun parere della Commissione Urbanistica. Non dovrà essere approvata alcuna variante al piano di recupero e quindi Esselunga potrà decidere e agire autonomamente, secondo le convenienze e le opportunità economiche che si prospetteranno.
Del resto 8.700 i metri quadrati di superficie ricettiva, pur sottraendo gli spazi comuni, salette per conferenze e altro ancora, consentiranno comunque 152 camere molto grandi, diciamo di 40 metri quadrati, adatte ad alberghi molto lussuosi o a un residence con appartamentini uso cucina, da affittare per periodi medio-lunghi.
Questa tipologia edilizia ha causato in passato grandi problemi come la vendita frazionata per ricavarne alloggi; questo a causa di grandi ambiguità normative, ora in parte risolte. In molti casi i residence hanno condotto a situazioni ambientali piuttosto discutibili di cui abbiamo esempi anche a Prato, non lontano dalla futura vitrea torre.
L’ipotesi citata riporta alla memoria il progetto Pratilia. Anche in quel caso fu prevista la realizzazione di un residence che poi non fu mai completato. Il fatto che tutto avvenga nella medesima area mi lascia un po’ perplesso… corsi e ricorsi della storia?
Francamente non so quanto possa giovare a Prato sia un nuovo hotel e sia l’eventuale costruzione di un residence. Prima dovremmo pensare a “cosa farne di Prato”. Dormitorio per i turisti e persone d’affari che ruotano su Firenze o provincia che si impegna per un proprio rilancio turistico (in primis) e commerciale? Solo in questo modo si potranno attrarre investitori e creare un indotto propedeutico allo sviluppo di “nuove scatole dormitorio”…
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Uno dei problemi che si evidenziano in questa questione è che realizzare un supermercato non basta a soddisfare gli investitori; ci vuole anche una multisala, una torre, ecc.
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MULTISALA!?! Siamo pieni. Parliamo di polo espositivo dove poter realizzare fiere ed eventi di grande livello. Premi internazionali, esposizioni, mostre…
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